
MimesisFRANCO MARTELLI ROSSI
Gennaio 27, 2022
Hiraeth RICCARDO BANDIERA
Novembre 3, 2022Un giorno ho trovato una bambola e ne sono rimasta affascinata. Raffigurava Yaoya Oshichi, la protagonista di una storia popolare avvenuta trecento anni fa, durante il periodo Edo.
Una ragazza di sedici anni, incontrò un ragazzo nel tempio dove lei e la sua famiglia si rifugiarono dopo aver perso la loro casa durante un incendio. Fu subito amore e dopo aver lasciato i tempio per trasferirsi nella nuova casa il ragazzo le mancava così tanto che pensò di poterlo rivedere nuovamente se si fosse verificato un altro incendio. Così diede fuoco alla nuova casa, sperando di vederlo, ma, invece, fu arrestata dalla polizia e condannata al rogo. Per l’immenso dolore, il suo amante intraprese un pellegrinaggio che durò il resto della sua vita. Mentre guardavo la bambola, ho notato quanto fosse dispiaciuta per il suo destino. Pensando al folle amore di Oshichi per il suo amato ho deciso di seguirne le orme. Durante il viaggio, ho recitato preghiere in santuari e templi e ho custodito oggetti come fossero i ricordi di Oshichi. Ho sentito anche il suo dolore che lentamente mi pervadeva dentro. Spesso durante la nostra vita perdiamo affetti preziosi. A volte vediamo altri soffrire per lo stesso motivo. Non importa per quale motivo li abbiamo persi, non possiamo riavere indietro il nostro tempo con loro. Anche se speriamo di vivere per sempre, l'ultimo giorno della nostra vita verrà per tutti noi. Non c'è eccezione e questa certezza non cambia mai. Dobbiamo sempre tenerlo a mente e continuare a vivere con il dolore causato dalla perdita delle persone care. Il dolore, d'altra parte, è inseparabilmente legato all'amore per gli altri. Ha il potere di avvicinarti alle persone costruendo un reciproco rapporto intenso. Condividendo il nostro dolore con gli altri, credo si possa abbandonare il passato per essere liberi di dedicarsi al futuro. Affrontare la tristezza ci fa crescere e ci dà la forza di vivere.
Mentre ero in viaggio, ho percepito la purezza di questi paesaggi straordinari, tanto da commuovermi. Ho sentito madre natura che mi circondava. Attraverso questo viaggio, ho capito che sulla terra affrontiamo tutti lo stesso destino. Come per Oshichi, anche per me l'ultimo giorno arriverà prima o poi, ma nel frattempo avrò istaurato un forte legame con questo mondo. Voglio valorizzare questo legame continuando a vivere giorno per giorno.
Michico Chiyoda










Michiko Chiyoda (Tokyo, 1955)
Mi sono specializzata in design grafico all'università e ho imparato la fotografia allo stesso tempo. Dopo la laurea, ho ottenuto un lavoro come designer in un'agenzia pubblicitaria e ho cambiato lavoro per la pubblicità e le pubbliche relazioni di un produttore ottico. Poi, ho iniziato seriamente a fare opere d'arte fotografiche.
Il mio processo di creazione è come un viaggio attraverso il mondo di cui mi sono innamorata in quel momento. E il viaggio è innescato dai miei ricordi, sentimenti, sete o ambivalenze dentro di me. Sento, imparo e vivo il mondo, e ne estraggo il mio volto interiore. Durante il viaggio, una parola mi trova e inizia a stimolare il mio succo creativo a fluire per raccontare una storia da condividere attraverso il mio lavoro.
Oltre a varie mostre personali e di gruppo non solo a livello nazionale, ma anche all'estero, ho avuto risultati concreti nell'essere pubblicata da riviste web, vincendo premi, ed essere entrata nella collezione di un museo d'arte e di una fondazione.